Lecce biodiversity 2023
Prima Conferenza Internazionale sulla biodiversità Mediterranea
Realizzazione sito web, implementazione del sistema Conftool, realizzazione logo e pianificazione dettagliata della conferenza. Consulenza sull'intero programma
www.leccebiodiversity2023.com
Biodiversità resilienza e cambiamenti climatici
Il 14º Convegno Nazionale sulla Biodiversità sarà organizzato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali (DiSTeBA) dell’Università del Salento in collaborazione con l’Accademia di Scienze della Biodiversità Mediterranea (ASBM) al fine di proseguire la discussione e il dialogo avviati oltre 25 anni fa, tra scienziati, referenti istituzionali e politici, su questioni relative ai settori reciprocamente complementari del trittico della biodiversità (intraspecifico, interspecifico, ecosistema). L’obiettivo è quello di contribuire a promuovere l’avanzamento delle conoscenze sulla base dell’attività di ricerca fondata sul rigore del metodo scientifico. In particolare, la 14a Conferenza Nazionale sulla Biodiversità sarà una vetrina per studi e ricerche incentrati su “Biodiversità, Resilienza e Cambiamento Climatico”.
Dalla nascita dell’agricoltura più di 12.000 anni fa, abbiamo assistito a una continua erosione della biodiversità come ecosistemi naturali si sono ridotti a favore delle aree coltivate. L’agricoltura ha portato alla nascita del concetto di agrobiodiversità e alla proliferazione di molte varietà tipiche locali (talvolta di specie importate da altri continenti).
Oggi, salvaguardare la produttività, la sostenibilità e la biodiversità dell’agroecosistema è utile per impedire che nuove aree naturali vengano sacrificate per i campi coltivati. Tuttavia, negli ultimi anni l’aumento dei gas a effetto serra e le temperature medie hanno introdotto ulteriori variabili in questa sfida. Gli effetti del cambiamento climatico sulla biodiversità sono già visibili: la distribuzione delle specie, i periodi di fioritura e le migrazioni degli uccelli stanno cambiando. È quindi necessario che gli esseri umani possano contribuire a garantire la corretta salute degli ecosistemi, perché la nostra prosperità e il nostro benessere dipendono dai servizi ecosistemici che la natura fornisce. Il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e il degrado degli ecosistemi sono interconnessi e hanno conseguenze devastanti per la nostra stabilità economica e sociale, la salute e il benessere. La strategia del l’UE per la biodiversità 2030, pilastro fondamentale del Patto verde europeo, comprende un piano di ripristino della natura che può promuovere la proliferazione delle cosiddette “soluzioni basate sulla natura”, che sono una valida opzione socioeconomica per quanto riguarda l’agrosilvicoltura, risorse idriche e per l’ambiente urbano. La biodiversità, la resilienza e i cambiamenti climatici sono quindi questioni strettamente correlate che costituiscono la futura sfida strategica nello scenario dello sviluppo sostenibile. Un’innovativa strategia di conservazione della biodiversità che copre non solo gli ambienti terrestri e acquatici primari formati attraverso milioni di anni, ma anche gli ambienti naturali secondari determinati dall’azione umana nel corso dei secoli (in particolare negli ultimi decenni) che hanno portato dal “campo coltivato” alle aree rurali di oggi.